
I tempi
La costruzione del prototipo di Carolina ha richiesto circa 220 ore.
34 ore sono state necessarie per ottenere il solo scafo, ovvero per assemblare i componenti tagliati a controllo numerico (chiglia, fasciame e specchio di poppa).
Con 105 ore totali sono arrivato a completare lo scafo prima della fase di verniciatura. Quest’ultima fase ha richiesto più tempo del previsto per problemi di catalizzazione invernale della resina, a copertura del fondo della chiglia, e per inesperienza del sottoscritto nella preparazione delle superfici pre-verniciatura, la fase più dispendiosa e delicata prima della verniciatura vera e propria.
Credo che 220-250 ore sia una quantità ragionevole di tempo per un hobbista e che persone più esperte possano arrivare a finire Carolina in 100-130 ore di lavoro.
Le foto
In fondo a questa pagina trovate alcune foto della costruzione. Nelle prime sono visibili i pezzi tagliati con macchina a 5 assi, in particolare i componenti la chiglia e i corsi di fasciame.
Nel seguito alcune foto della costruzione dei madieri, dei bottazzi e dei bagli, fino alla primerizzazione finale, pitturazione dello scafo e verniciatura dei legni a vista.
Molte altre foto della costruzione le potete visualizzare nell’album google di Carolina.
Gli incastri tradizionali sul fasciame
Nella quinta foto, a partire dalla prima in alto a sinistra, è ben visibile il taglio obliquo sul corso di fasciame che sta a destra nella foto. Tale taglio è fondamentale per il perfetto incastro tra un corso di fasciame e quello adiacente nella costruzione a clinker tradizionale. Trattandosi di un incastro tridimensionale, ovvero di un taglio nel legno che varia costantemente la sua inclinazione per tutta la lunghezza del corso, la sua realizzazione manuale necessita di ottime capacità con le mani, buon occhio e molta pazienza. Nal caso di Carolina, una volta ricavata la forma dell’incastro sul modello CAD, è stato possibile tagliarlo con estrema precisione con una fresa a controllo numerico.
Epossidica, ma anche no
La precisione degli incastri realizzati a controllo numerico sui componenti la chiglia, il fasciame e lo specchio di poppa, permette una giunzione perfetta tra i pezzi. Questo fa sì che non siano più necessarie le caratteristiche riempitive della resina epossidica e che sia invece possibile utilizzare colle per legno tradizionali monocomponenti e resistenti all’acqua, non necessariamente per immersione prolungata se la barca viene tirata in secco dopo l’utilizzo.